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L’EDUCAZIONE RELIGIOSA ALLA DIFFERENZA

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Tommaso, sette anni, chiede alla mamma: «Perché Dio è maschio?». Da questa domanda innocente e solo apparentemente scontata parte la riflessione di Rita Torti. Un’analisi acuta che indaga su cosa significhi oggi essere maschi e femmine, quali sono le caratteristiche sociali e culturali comunemente attribuite ai due diversi sessi e quali le dinamiche secondo cui femminilità e maschilità interagiscono tra loro. Insomma in che cosa consistono le cosiddette differenze di genere.

Lo sguardo attento dell’autrice – che da anni collabora con scuole, enti e associazioni interessate alle tematiche del rapporto tra donne e uomini – si sofferma in particolare sulle modalità educative impiegate nella scuola primaria di primo grado, attraverso l’analisi di vari disegni dei bambini e di questionari in merito all’argomento sottoposti a insegnanti e genitori. Rita Torti porta così in luce numerose tendenze e molteplici stereotipi riguardo a ciò che ci si aspetta o che si attribuisce ai bambini e alle bambine, facendo emergere un problema quanto mai attuale ma troppo spesso taciuto.

Mamma, perché Dio è maschio? Educazione e differenza di genere analizza, dunque, tutti quegli aspetti e quelle azioni che volontariamente o meno, genitori, insegnanti, educatrici ed educatori trasmettono ai bambini e alle bambine e dai quali essi stessi sono condizionati e in qualche modo imprigionati. Un percorso attraverso il quale l’autrice ci guida passo passo, nella convinzione che tutti coloro che esercitano un ruolo educativo debbano porsi il problema della differenza tra maschi e femmine, che coinvolge tutti gli esseri umani fin da piccolissimi e che incide su ogni dimensione della nostra esistenza.

A completare questa puntuale analisi è l’ultima sezione del libro nella quale l’autrice prende in considerazione i modelli di femminilità e di maschilità proposti oggigiorno nell’ambito dell’educazione alla fede cattolica all’interno di tre realtà diverse. L’autrice parte dall’analisi di alcuni libri di Religione cattolica per la scuola elementare, cercando di delineare quale spazio è dato alle donne nei racconti e nelle immagini che illustrano le vicende bibliche, per lo più del Nuovo Testamento. La seconda realtà indagata è quella della rivista «Note di Pastorale Giovanile», noto e prezioso strumento educativo; l’osservazione si concentra in questo caso sulla presenza o meno di articoli che affrontano le tematiche di genere e quale approccio se ne evince. Infine l’autrice prende in esame il patto associativo dell’AGESCI (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) nel quale si evidenzia che uno dei fondamenti del metodo educativo adottato è la coeducazione, volta all’accettazione dell’altro e a una cooperazione autentica.

Quest’attenta analisi non ha l’obiettivo di denunciare eventuali mancanze o meriti di queste proposte educative ma tenta di mettere in luce peculiarità e responsabilità educative nell’ambito della costruzione delle identità maschile e femminile e di offrire un’idea, seppure estremamente limitata, dei diversi possibili approcci a questo tema.

L’obiettivo di Torti è di fornire uno strumento per interpretare criticamente e comprendere più profondamente le conseguenze dei messaggi che sono trasmessi e che spesso anche noi inconsciamente veicoliamo. Il libro è perciò un valido punto di partenza per prendere maggiore consapevolezza delle problematiche legate alle differenze di genere che, anche se apparentemente nascoste, sono ancora ben presenti nel complesso e variegato mondo dell’educazione. Uno studio che, pur non sottovalutando i buoni risultati finora ottenuti, ci dice che c’è ancora molta strada da fare e che ci mette sulla giusta via per fare nuovi passi avanti. Un libro arricchente, che apre gli occhi e che non può mancare nel bagaglio di un educatore, insegnante, catechista o genitore che sia.

Carlotta Ferrari

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