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I COMPAGNI DI CAMMINO DI ENZO MAZZI

I “compagni di cammino” di Enzo Mazzi (1927-2011), a cui si riferisce il titolo del volume, sono personalità d’eccezione: da Oscar Romero a Alex Langer, da Primo Mazzolari a Franco Basaglia, da Dietrich Bonhoeffer a Leonardo Boff. Come riconosce subito la prefazione al libro, per chi conosce l’inclinazione di Mazzi a dare valore alla comunità può apparire paradossale la scelta di raccogliere una serie di scritti imperniati su singoli personaggi pubblici. Apparsi su diversi giornali nazionali (La Repubblica, Il Manifesto, L’Unità, Avvenire, tra gli altri) in un periodo vasto, che va dal 1981 al 2011, tali contributi sono stati raccolti, editati e curati dalla Comunità dell’Isolotto, cresciuta attorno a don Enzo e attualmente attiva come comunità cristiana di base a Firenze.

Andando oltre l’indice del volume si nota tuttavia come il filo conduttore di queste riflessioni non sia l’esaltazione del singolo, ma la valorizzazione del contesto. “Non fate santo lui, fate santa tutta questa gente”, afferma don Enzo a conclusione del commento su Giorgio La Pira, riferendosi al “grembo vitale della città”, ovvero i movimenti culturali, politici e spirituali emersi dalla guerra, in seno ai quali il sindaco di Firenze “ha vissuto non per emergere ma per convergere, per dare forza e voce e potere ai senza potere”. Così tutti i ritratti intessono una coralità polifonica, capace di restituire il movimento di personaggi che hanno voluto e saputo interpretare la storia con la luce della profezia, e hanno avuto il coraggio di agire.

Don Enzo vive in un periodo in cui molti sentivano urgente la necessità di mettere in pratica quanto dichiarato in apertura della costituzione conciliare Gaudium et Spes sulla Chiesa nel mondo contemporaneo (1965): “le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d’oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e nulla vi è di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore”. Tale marcata consapevolezza di un’intima solidarietà della comunità dei cristiani “con il genere umano e con la sua storia” ha generato diverse interpretazioni nei decenni successivi al Concilio, purtroppo mostrando a tratti la fisionomia di una chiesa che non si sente tanto incarnata nelle gioie e speranze del popolo di Dio, ma che ha oscillato tra i due poli opposti dell’intervento autoritario o del sorvolo opportunista sui temi d’attualità. Al contrario, come mostra il percorso descritto dai contributi raccolti nel volume, Enzo Mazzi è stato profondamente e acutamente sensibile ai fatti della contemporaneità, e alla loro interpretazione con occhi cristiani.

Parroco dal 1954 al 1968 del nuovo quartiere Isolotto di Firenze, inaugurato da La Pira, egli raccolse attorno a sé una vasta comunità, la cui ricerca si inseriva nel movimento postconciliare orientato a sperimentare nuovi modelli di fare Chiesa. Fu proprio alla sua comunità riunita che si rivolse nel 1968 quando, dopo la dichiarazione di solidarietà della parrocchia al gruppo di giovani che aveva occupato il Duomo di Parma, il cardinale di Firenze gli ordinò di ritrattare o dimettersi: la comunità decise di non farlo, e lui fu allontanato dalla parrocchia.

“Voi vedete un albero per volta e non scorgete la foresta”: tramite questa metafora, in un articolo su don Milani (che era stato suo compagno di seminario), sottolineava l’importanza dell’esperienza comunitaria, del contributo di tutti e ciascuno e del ruolo, nel muovere la storia, dei collettivi invece che dei singoli – seppur “notabili” – individui.

Aiutare a scorgere la foresta invece dei singoli alberi è particolarmente importante oggi: raramente, infatti, la costellazione di movimenti (e, sì, di personaggi) che hanno ricercato e percorso vie “altre” viene raccontato come un contesto profondo e ramificato, interconnesso, in grado di fornire radici e orizzonte alle scelte da fare oggi.

Rita Giuffredi

Enzo Mazzi, Compagni di cammino. Verso l’esodo dal dominio del sacro. Scritti 1981-2011, (a cura della Comunità dell’Isolotto), LibriLiberi, Firenze 2021, pp.176.

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