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Non svellere nessuna pianticella nel cammino sinodale

In quella che potremmo chiamare eco-ecclesiologia integrale (cioè comprensiva non solo degli aspetti umani, ma anche ambientali, come ora avviene nella Facoltà di teologia San Tommaso di Napoli, dove prende il via una specializzazione in Teologia della casa comune), bisogna valorizzare non soltanto ogni persona, ma anche il suo ecosistema di riferimento.

Come ricorda la botanica, siamo come dei sistemi vegetativi complessi, singoli ma anche in   relazione    sistemica con tutte le altre realtà viventi nel biosistema territoriale. Perciò non bisogna svellere nessun germe nuovo, nessuna pianticella, ma tutto lasciar crescere con cura e tutto assecondare.

Fuor di metafora, in un vero processo e cammino fatto insieme (sinodo, ovvero cammino compiuto  insieme), occorre ascoltare e lasciar esprimere davvero tutti, nessuno escluso.

Se, per dottrina conciliare, i vescovi quando insegnano in comunione con il romano Pontefice devono essere da tutti ascoltati, nella preparazione al Sinodo sulla sinodalità ci viene ripetuto che esiste un ulteriore debito di ascolto verso tutti, anche verso le pianticelle che sembrassero scomode: «L’ascolto è il primo passo, ma richiede di avere mente e cuore aperti, senza pregiudizi.

Verso chi la nostra Chiesa particolare è “in debito di ascolto”? Come vengono ascoltati i Laici, in particolare giovani e donne? Come integriamo il contributo di Consacrate e Consacrati? Che spazio ha la voce delle minoranze, degli scartati e degli esclusi? Riusciamo a identificare pregiudizi e stereotipi che ostacolano il nostro ascolto? Come ascoltiamo il contesto sociale e culturale in cui viviamo?» (sono domande del Documento Preparatorio della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, n. 30/II).

Le domande poste recentemente al clero di Napoli e del suo hinterland diocesano, in occasione del cammino sinodale universale e del XXXI Sinodo della chiesa di Napoli, hanno il titolo ‘Quali preti per la Chiesa di Napoli’. Domande che sanno di nuovo, ma anche di antico.

Proprio questo si legge nel recente volume di Armando Poggi – Pianticelle divelte? Il vento conciliare nei sinodi delle chiese particolari -, che ho accolto nella collana “Scenari”, edita da “la Valle del tempo”.

Poggi, nel corso di una lunga intervista concessami, presenta i contenuti della “Traccia di discussione sui problemi del Clero”, proposta e inviata dalla C.E.I. a tutto il clero Italiano nel 1970, ben 53 anni fa. A quella “Traccia…” antica – che in atmosfera sinodale ha davvero il sapore del nuovo -, il clero di Napoli, coinvolto nel suo insieme a ridosso del vento conciliare, diede delle risposte molto precise, mature, in sintonia con lo spirito del Vaticano secondo appena concluso, affrontando, tra l’altro, le rilevanti questioni dell’impegno sociale e lavorativo del presbitero, del celibato, della condivisione piena con la gente di un territorio…

Questioni che risultano non solo attuali, ma addirittura avveniristiche, come adesso Poggi ci illustra, ricavandole da alcuni fogli a stampa, sbucati fuori dal suo Archivio privato (che varrebbe la pena ri -pubblicare). Erano risposte contenute in una “Relazione sui problemi del Clero”, redatta da un noto ecclesiologo partenopeo, mons. Ciriaco Scanzillo, professore nella sezione san Tommaso d’Aquino della Pontificia Facoltà di teologia dell’Italia meridionale, già Rettore del Seminario di Napoli, poi Vescovo Ausiliare dell’arcidiocesi: persona onesta e indipendente che, a quel tempo, dopo aver letto analiticamente i resoconti territoriali pervenuti alla Segreteria del clero, si limitò a dare forma sintetica a un ampio e articolato dibattito, a cui avevano partecipato tutti i preti della diocesi, negli incontri svolti nelle numerose Foranie.

Il contenuto avvincente di questa “Relazione sintetica” costò caro all’allora don Poggi – che oggi si auto-definisce “prete altro” -; egli, pur facendo parte della Segreteria diocesana della consultazione, fu emarginato dal cardinale dell’epoca, Corrado Ursi, il quale non volle accogliere e trasmettere la relazione di mons. Scanzillo a Roma, ovvero, in Vaticano, alla Congregazione per il Clero e, in CEI, alla Segreteria: «Credo che, all’epoca, il Card. Ursi sia rimasto stizzosamente contrariato dal pensiero del suo Clero e questo spiegherebbe lo scontro avvenuto tra me e lui» (Pianticelle divelte, p. 47). E ancora: «C’eravamo appena seduti quando il Cardinale Ursi, rivolto a me – mi conosceva bene, perché non era la prima volta che… interloquivamo… – con rabbia mi apostrofò, dandomi del disonesto, perché mi ero permesso di far distribuire in Curia, senza permesso, “quella Relazione”, aggiungendo altre cose e parole certamente non lusinghiere nei miei confronti, forse perché mi considerava il principale colpevole della “scandalosa pubblicazione e diffusione” di un documento – così concludeva l’invettiva – che lui non considerava pensiero del Clero Napoletano» (ivi, p. 72).

Tutto questo, e molto altro sulle vicende del clero partenopeo e non solo, sotto i pontificati di Paolo VI e Giovanni Paolo II, fino a papa Benedetto XVI e papa Francesco, viene appunto riportato e commentato – spesso con disappunto critico  e libertà di pensiero – nel volumetto di Poggi, nel frattempo “fattosi da solo” fino a diventare Direttore generale di una ASL di Napoli (si noti che i ‘reduci’ del clero di quell’effervescente periodo hanno oggi tra i 76 ed i 100 e più anni: quanti ne sono e come ascoltarli in stile sinodale?).

I presagi di Poggi sul futuro del Sinodo mondiale dei vescovi (ma ora anche di qualche altra figura laicale e religiosa, come ha decretato papa Francesco) non sono, tuttavia, ottimisti: «Non credo che oggi, nonostante la preparazione generale a un Sinodo mondiale dei vescovi sulla sinodalità, ci sia la volontà effettiva di voler veramente affrontare, sia nei Sinodi particolari che in quello generale, argomenti di grossa rilevanza dando libera parola al Popolo di Dio e ai Pastori più lungimiranti, che sanno bene quali siano i veri problemi della Chiesa ed ai quali sta veramente a cuore il suo futuro» (ivi, p. 80).

Pasquale Giustiniani
Emerito di Filosofia nella sezione San Tommaso d’Aquino della PFTIM in Napoli.

Armando Poggi, Pianticelle divelte? Il vento conciliare nei sinodi delle chiese particolari, (collana Scenari), La Valle del Tempo, Napoli 2022, pp. 126.

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