Home > Rubriche > Le nostre letture > Storia della Chiesa > SENTO UNA PRIMAVERA D’ANIMO STUPENDA…
Arturo Paoli e l’America Latina
Stampa

SENTO UNA PRIMAVERA D’ANIMO STUPENDA…
Arturo Paoli e l’America Latina

La lettura di un epistolario, a differenza di una biografia o di una autobiografia, è sempre molto impegnativa e coinvolgente. Si ha l’impressione di sollevare a poco a poco gli strati di pelle che rivestono gangli nervosi e organi vitali, palpitanti per un vissuto intriso di lacrime e sangue, di speranze e disillusioni, e di contaminare un’intimità che lo scrivente ha condiviso sì, ma con pochi.

Eppure, un epistolario, più della stessa autobiografia, rivela in modo diretto, il mondo segreto che l’Autore si è costruito nel tempo attraverso esperienze ora positive ora deludenti e intessendo legami personali, talvolta scomodi talora estremamente confidenziali, che ne hanno plasmato carattere e storia.

Dalle Lettere il volto di un uomo

Questa “rivelazione” relativa all’eccezionale figura di Arturo Paoli è il frutto dell’opera di certosina pazienza e rigorosissima indagine di Silvia Scatena [1], autrice di questo testo che parla dell’esperienza del Piccolo fratello in anni cruciali – dal 1960 al 1969 – non solo per sé ma pure per la Chiesa cattolica in Italia e in America Latina.

Avvalendosi dell’abbondante materiale documentario di Paoli conservato presso il Fondo documentazione A. Paoli di Lucca, la Fundación Pio Roncoroni di Buenos Aires e di testi di proprietà privata, gentilmente condivisi da amici e conoscenti del medesimo, l’Autrice ha raccolto circa 140 lettere prevalentemente scritte in italiano, ma anche in francese e in spagnolo a seconda dell’interlocutore, che Paoli ha inviato in quell’arco di tempo a personalità del mondo ecclesiale, ai Fratelli della propria  congregazione, ad amici e parenti.

L’introduzione, preziosissima, permette di contestualizzare nel tempo e nello spazio tutta l’evoluzione umana, spirituale e affettiva del Piccolo fratello, a partire dal periodo dagli anni ’50 al ’59, molto ricco di esperienze sia costruttive che dolorose in Italia, fino a pervenire alla “rinascita” in quella terra misteriosa e difficile qual era l’America Latina.

La puntigliosa presentazione delle persone a cui è rivolta la corrispondenza, le note sempre estremamente dettagliate in cui vengono precisati certi passaggi storici che motivano stati d’animo, profonde riflessioni e prese di posizione di Paoli, permettono di scoprirne e di apprezzarne, con emozione, la maturazione di uomo credente.

Da “terra dell’esilio” a “patria del cuore”

Una crescita personale, del cuore e delle mente, che lo induce a guardare, con sguardo profetico, al futuro della Chiesa, del mondo, di quella umanità ferita che cresce intorno a lui ogni giorno, nelle terre “violentate” dell’America del Sud (Sento una primavera d’animo stupenda: qualcosa che sta ancora sotto la terra ma che è alla vigilia di fiorire. Tempo al tempo – pag.165).

L’Approdo in America Latina, esperienza durissima ma feconda tra i poveri “dimenticati” di Fortín Olmos, le conferenze, i ritiri spirituali tenuti in tutti i paesi latinoamericani, il confronto – scontro con la realtà politica, sociale e culturale di quel mondo, la vivacità contraddittoria della Chiesa “nuova” paragonata con quella asfittica occidentale (per giunta nel periodo del Concilio Vaticano II) costituiscono una pietra miliare nella sua formazione, dopo le tormentate vicende da lui vissute in Italia e il ritiro nel deserto.

Silvia Scatena fa emergere, sapientemente, la fede “provata” di Paoli (ciascuno di noi paga a suo modo l’amicizia con Dio – pag. 193) cogliendo quei passaggi che gli permettono di aprirsi a quel mondo “diverso”, a partire da una rilettura coraggiosa della Chiesa da cui proviene e di cui riesce a cogliere, con estrema lucidità, opacità e storture.

Paoli, nei suoi scritti, affronta molte tematiche, con rigore scrupoloso, con umiltà, con totale franchezza, manifestando a tratti un vero e proprio tormento: dalla figura del sacerdote calata ormai in un contesto molto complicato e chiamata a ridefinire le proprie peculiarità (castità, celibato, rapporto con la donna, ruolo e potere) alla formazione dei preti (da rivedere alla luce delle culture e delle realtà sociali in cui nascono le vocazioni, sollecitando una sempre maggiore attenzione alla preparazione spirituale), dalla configurazione dell’evangelizzazione, vista anche nel suo dispiegarsi missionario ( chiamata ad essere rispettosa dei diversi luoghi  in cui viene esercitata) alla necessità di uno svecchiamento della Chiesa (sotto la spinta del Concilio Vaticano II e della nascente teologia della liberazione) e di una sua purificazione e più consona adesione al Vangelo(la Chiesa italiana vista da lontano è disperante – pag. 225).

Le lettere degli ultimi mesi mettono a nudo questa sua profondissima fede, spoglia di orpelli, conquistata a duro prezzo, sanamente inquieta (non so fare altra preghiera che grido – pag. 239), rimessa nelle mani del Signore con filiale affidamento (la mia vita spirituale è sempre più quella dell’abbandono – pag.275).

Dio sempre al centro e i poveri, suo Volto riconosciuto e amato.

E fratel Arturo che si spezza per loro… 

A sessant’anni dal Concilio Vaticano II, mentre è in corso un pluriennale Sinodo universale che sollecita l’intera cattolicità a riscoprire la propria identità, sconcerta scoprire che poco è cambiato nel mondo ecclesiale: ancora conflitti e incomprensioni tra gerarchia e laicato, tra autorità e servizio, con una teologia povera di respiro e di coraggio, esperienze comunitarie alternative non sempre apprezzate (e quindi lasciate ai margini) e difese strenue e integraliste del passato.

Elisabetta Melegari

 

Silvia Scatena (a cura di), Arturo Paoli, Approdo in America Latina, Lettere dall’Argentina (1960 – 1969), Morcelliana, Brescia 2022, pp.361.

 

[1] Silvia Scatena è docente di storia del cristianesimo all’Università di Modena e Reggio Emilia, collabora con la Fondazione per le scienze religiose di Bologna, è direttrice della rivista «Cristianesimo nella storia». La sua attività di ricerca si è concentrata sulla storia del concilio Vaticano II, sulla sua recezione in America Latina e sulla storia dell’ecumenismo.

Articoli correlati

LA MESSA È SBIADITA E LA PANDEMIA NON C’ENTRA
La partecipazione ai riti religiosi in Italia fra il 1993 e il 2019

AI FIGLI SI VUOL GARANTIRE TUTTO TRANNE LA FEDE
La nuova religione degli adulti è la giovinezza

KENOSIS
La spogliazione che salva

LA RINASCITA DEL PENSIERO FEMMINILE
COINCIDE CON L’ALBA DEL MODERNO

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie tecnici da parte nostra. [ info ]

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi