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CARI GENITORI, PROTEGGETE I VOSTRI DOCENTI

Pier Paolo Eramo 

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Da tempo la scuola e la professione docente sono tenuti in una scarsa considerazione da parte dei genitori e più in generale possiamo dire dalla nostra società; un atteggiamento che si è andato via via esprimendo in un crescendo che sembra inarrestabile e che ha ormai abbandonato sia la buona educazione, sia il buon senso. Sempre più, negli ultimi trent’anni, è venuta meno la consapevolezza che il progetto educativo della famiglia non è un assoluto, esso si deve confrontare con il progetto educativo e di istruzione della società della quale fa parte e che questo è espresso dall’Istituzione scolastica.
Ci sembra, perciò, interessante riprendere le riflessioni che, in questa fine di anno scolastico, un dirigente scolastico di Parma ha inviato a tutti i genitori con una lettera aperta. (V)
[Ndr, i titoletti sono redazionali]

*** *** *** 

A scuola stiamo vivendo un periodo difficile, non solo perché maggio è il mese del nervosismo collettivo, ma perché con più intensità degli anni scorsi i nostri docenti sono sotto tiro. Attorno alla scuola si è stretto un vero e proprio assedio, che ci sta togliendo la serenità del lavoro e sta minando il nostro equilibrio. 

Il disordine esterno entra nelle classi
Le nostre classi sono difficili: gli alunni ci portano ogni giorno – oltre alla loro gioia di vivere e imparare – anche i dolori del mondo, le tante vicende delle famiglie, i conflitti e le ansie dei grandi. Molti di loro non riescono a stare fermi, sono tristi, provano rabbie di cui non capiscono l’origine, talvolta sono depressi, violenti, aggressivi. Alcuni sono perduti, disorientati, muti. Tanti stanno semplicemente male, e lo manifestano tutti i giorni con noi e con i loro compagni. Le classi di oggi non sono quelle che abbiamo frequentato da piccoli, perché la nostra società è cambiata radicalmente, portando dentro la scuola il disordine esterno, la fine dell’autorità e la frenesia del tutto qui e ora.

Spendiamo l’energia di cui siamo capaci perché i nostri alunni imparino a essere prima di tutto cittadini buoni, e poi buoni architetti, artigiani, studiosi, commercianti, politici o imprenditori. Ci resta poca energia per difendere anche le mura della scuola, e la nostra dignità. 

Genitori e alunni fuori controllo
Cari genitori, proteggete i vostri docenti. Riceviamo mail minacciose perché abbiamo accennato alla possibilità di una bocciatura, ci denunciano per una sospensione, ci assalgono per un 7 invece di un 8, ci accusano di essere violenti per un rimprovero; ci arrivano lettere di avvocati perché abbiamo messo una nota sul registro o sequestrato un cellulare. Ci gridano al telefono che ci porteranno “sulla Gazzetta” [Gazzetta di Parma, quotidiano cittadino, ndr], che ci rovineranno la carriera, che ci faranno perdere il posto. Qualcuno scrive al nostro direttore regionale, altri al Provveditorato, all’amico deputato, al Ministro, magari perché non lo abbiamo messo nella sezione che voleva.

Capita che il preside sia tempestato di telefonate, il docente aspettato all’uscita, i corridoi violati da chi vuol andare nelle classi a risolvere lui i problemi dei figli. Giustificano comportamenti inaccettabili dicendoci che non siamo capaci a “interessare” il loro figlio. Ostentano le loro carte intestate e il loro status; cercano di farci sentire in colpa, inadeguati.

Molti alunni si comportano allo stesso modo, sono fuori controllo, senza orizzonte, senza direzione. I bambini e i ragazzini ci fanno il dito in classe, ci insultano davanti a tutti, minacciano (loro!) di denunciarci, ci rispondono volgarmente, ci sfidano e ci mettono in ridicolo.

L’hanno imparato dagli adulti. 

Rispetto per i sapienti riti dell’istruzione e dell’educazione
Proteggete i vostri docenti. La scuola è un santuario, dentro si svolgono riti inviolabili, come in chiesa. Nessuno sogna di suggerire al prete il modo di confessare, predicare, dire messa o celebrare la Pasqua. Fateci celebrare i nostri riti, che si chiamano lezione, laboratorio, gioco, scrutinio, esame. Ma anche richiamo, punizione, insufficienza, bocciatura. Regola. Rispetto. Obbedienza.

Proteggete i vostri docenti. Non esistono sostituti, non basta youtube né l’e-learning né whatsapp. Noi vi serviamo, nel senso più alto del termine, perché serviamo il Paese. Volete davvero una generazione di persone incapaci di tollerare una frustrazione, una sconfitta, una correzione? aggressivi e insolenti, senza disciplina, senza autocontrollo? Volete davvero che gli altri, gli educati, le persone “normali” si sentano una minoranza indifesa e perdano anche loro la fiducia in noi (e in voi)?

Sia chiaro, proteggerci non significa accettarci come siamo: aiutateci a migliorare, fateci vedere quello che non vediamo, mostrateci il vostro punto di vista, manifestate il vostro disaccordo, chiedeteci di cambiare, se necessario.

Ma fatelo con quel rispetto che si deve alle cose a cui tenete di più. 

Pier Paolo Eramo·
Dirigente scolastico Istituto comprensivo Jacopo Sanvitale-Fra Salimbene di Parma

2 Commenti su “CARI GENITORI, PROTEGGETE I VOSTRI DOCENTI”

  1. Grazie di aver dato voce a quanto si muove in molti di noi e di aver dato uno specchio in cui guardarsi per scegliere con rinnovata consapevolezza e libertà

  2. Il momento difficile può essere superato nel tempo riprendendo in mano la dignità che troppo spesso alcuni insegnanti hanno mal custodito. Ci vuole poi un’educazione permanente pedagogica, psicologica, didattica aperta all’innovazione.
    Quanto all’orrendo chiacchiericcio nei gruppi dei genitori attraverso i media, mi sembrano solo pettegolezzi senza costrutto.
    I decreti delegati nacquero con ben altro scopo. Quanto all’arroganza nessuno ne è esente e abbassare i toni dei rapporti per raggiungere la compostezza che dobbiamo ai nostri figli e ai nostri studenti è (direbbe Kant) un imperativo categorico.
    Grazie Preside Eramo, il suo richiamo è un appello per ritornare a un minimo di decenza nella scuola e nella società.

    Le auguro buon lavoro

    Franca Laviosa

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