CHRISTIAN ALBINI IN MEMORIA
[10 gennaio 2017] Ieri abbiamo accompagnato all’ultima dimora il caro amico e socio fondatore di Viandanti, Christian Albini.
La Chiesa di san Giacomo, a Crema, era gremita di amici ed estimatori che si sono raccolti attorno ai familiari.
Tra i diversi interventi di saluto c’è stato quello di un suo alunno, che, con la spontaneità del linguaggio giovanile, ci aiuta a conoscere anche la sensibilità pedagogica di Christian.
Un bel ricordo, che ha toccato tutti e che ha fatto partire uno spontaneo e intenso applauso.
Anche noi vogliamo ricordare Christian proponendo questo testo di Andrea Lorenzo Appiani, che ringraziamo per aver accettato la nostra richiesta.
Christian Albini (13.9.1973-9.1.2017), insegnante di religione, teologo e saggista, era membro del Consiglio direttivo di Viandanti e in questo sito ufficiale dell’Associazione ha pubblicato diversi contributi che si possono esplorare digitando il suo nome e cognome nel campo Cerca nel sito; rimandiamo inoltre al suo blog sperare per tutti, al quale dal 2006 affidava le sue riflessioni sulla vita, sulla fede, sulla Chiesa, sempre attuali, molto profonde e frutto di una fede grande e viva. (V)
CIAO PROF.
CHE DIRE…
CI HAI FATTO DAVVERO UNA SORPRESA INASPETTATA,
CHE RENDE ANCORA PIÙ DIFFICILE TROVARE LE PAROLE GIUSTE!
SONO DAVVERO TANTE LE EMOZIONI
CHE HO NEL CUORE IN QUESTO MOMENTO.
SONO QUI DA SOLO,
MA SONO SICURO CHE QUELLO CHE DIRÒ
È QUELLO CHE PENSANO ANCHE GLI ALTRI TUOI ALUNNI.
SO DI NON ESSERE STATO UNO STUDENTE MODELLO,
MA DEVO CONFESSARTI CHE I TUOI CONSIGLI
MI SONO STATI DAVVERO UTILI,
SOPRATTUTTO NEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ.
CON LA TUA FERMEZZA E LA TUA DECISIONE
SEI RIUSCITO A CONVINCERMI CHE, NELLA VITA,
ALCUNE COSE IMPORTANTI VANNO AFFRONTATE IN MANIERA SERIA.
CON TUTTE LE COSE STUPIDE CHE HO FATTO NELLE TUE ORE…
RESTO SORPRESO DAL FATTO CHE TU NON TI SIA MAI ARRABBIATO,
MA ABBIA SEMPRE CERCATO DI PORTARMI A RAGIONARE SUL PERCHÉ
SE PENSO POI A QUANTE VOLTE SEI RIUSCITO
A SOPRAVVIVERE AL NOSTRO CASINO
– E IN ALCUNE ORE ERA VERAMENTE TANTO! –
PENSO PROPRIO CHE QUESTA PROVA CHE TI HA RISERVATO LA VITA
SIA STATA DAVVERO TROPPO GRANDE PERCHÉ TU NON SIA RIUSCITO,
ANCORA UNA VOLTA, A SUPERARLA!
SAI…
PENSO CHE OGGI SIAMO TUTTI QUA PER LA TUA LEZIONE PIÙ BELLA,
QUELLA CHE SICURAMENTE RESTERÀ PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI.
…E CAVOLO!
PER LA PRIMA VOLTA SIAMO TUTTI IN SILENZIO!
ANDREA LORENZO APPIANI
Classe 4^ B CAT (Costruzione Ambiente Tereritorio [geometra])
ITSC Luca Pacioli – Crema
– – – – – Altri ricordi di Christian
Giovanni Ferrò, “Ciao prof.”: i funerali del teologo con il grembiule
Gianni Di Santo, Il teologo della porta accanto
Brunetto Salvarani, Per Christian
Enzo Bianchi, Ricordo di Christian Albini
Guido Dotti, Vedere Oltre. In ricordo di Christian Albini
Luca Rolandi, Christian Albini e il principio della speranza
In questi giorni di struggente malinconia ci nutriamo di ricordi; io li vado a cercare e li coltivo pur sapendo che mi fanno male.
La fotografia del suo volto mi fa sussultare: com’è difficile pensare di entrare in un Consiglio di Classe e non vederlo più, com’è difficile pensare che non ci saranno i suoi occhi da cercare e consultare quando qualche decisione importante dovrà essere presa……
L’altro giorno alla notizia della sua morte mi è tornata in mente una poesia che avevo sentito anni fa: l’ho condivisa coi colleghi sul nostro sito di posta elettronica e la leggo e la rileggo perché mi consola.
La ripropongo qui perché è così dolce da lenire la sofferenza; è, come mi ha detto un amico, una carezza dopo uno schiaffo……
Questo non è esser morti,
questo è tornare
al paese, alla culla:
chiaro è il giorno
come il sorriso di una madre
che aspettava.
Campi brinati, alberi d’argento, crisantemi
biondi: le bimbe
vestite di bianco,
col velo color della brina,
la voce colore dell’acqua
ancora viva
fra terrose prode.
Le fiammelle dei ceri, naufragate
nello splendore del mattino,
dicono quel che sia
questo vanire
delle terrene cose
– dolce –,
questo tornare degli umani,
per aerei ponti
di cielo,
per candide creste di monti
sognati,
all’altra riva, ai prati
del sole.
“Funerale senza tristezza”
Antonia Pozzi, 3 Dicembre 1934
I professori e gli studenti sono impermeabili al tempo. Vivono in una bolla di cristallo, aperta sul mondo, sulle prospettive, sul divenire. Ma insonorizzata. Lì, un professore per uno suo studente ha sempre lo stesso viso. Lì uno studente per il suo insegnante rimane uguale. E dopo anni, quando un alunno ed un professore si ritrovano, da qualche parte nel mondo, non si vedono vecchi, ma esattamente com’erano, là, nella bolla di cristallo. Esistono due cose che sanno fermare il tempo: il mestiere del professore e la scrittura. La scrittura rimanda nel tempo, e ci permette di rivivere il momento in cui è scaturita, ed è forse la tecnica più efficace di conservazione, ancor più delle fotografie, che non hanno anima. Christian ha percorso tutte e due le strade: quella del professore e quella dello scrittore. E io sono convinto che questo, insieme alla sua anima generosa, l’ha reso davvero immortale.