I CONCILI E LA CHIESA NELLA STORIA
TRA VANGELO E POTERE
Le 1074 pagine di questo volume mettono indubbiamente soggezione, ma basta leggere la breve e didattica prefazione (“È possibile spiegare alla gente le cose arcane?”), con la quale l’autore presenta l’opera, per essere invogliati ad affrontare l’impresa. Per arrivare all’ultima pagina si è accompagnati da una scrittura scorrevole che ha l’obiettivo di presentare un lavoro “divulgativo, ma non semplicistico”.
Luigi Sandri, giornalista dell’informazione religiosa con un’ampia esperienza internazionale e una lunga carriera, scopre subito le carte, dichiarando l’intento di fare da cerniera tra i ponderosi studi specialistici di storia e teologia e il lettore comune, presentando l’impianto che ha seguito nel trattare le intricate questioni che punteggiano i duemila anni di storia della Chiesa, infine, avvertendo il lettore che, pur fornendo materiale affinché si faccia una sua opinione, lui non è mai “salomonicamente neutrale” sulle questioni nodali.
Dal Gerusalemme I al Vaticano III, non è solo una storia dei Concili, si può quasi ritenere una storia della Chiesa, sia perché i periodi intercorrenti tra un concilio e l’altro sono raccordati da paragrafi o capitoli ponte, sia perché Sandri è convinto che i Concili “hanno segnato la direzione del cammino” della Chiesa cattolica e spesso sono “un mezzo dirimente” affinché essa “fedele alla sua missione di annunciare il Vangelo di Gesù” (pp. 1019-1020).
Nel tratteggiare la storia dei Concili (dal proto-concilio di Gerusalemme al Vaticano II), definiti le “pietre miliari” del cammino ecclesiale, l’autore ci rende avvertiti anche su una serie di questioni fondamentali che via via si pongono, che a volta trovano soluzione o si ripropongono nel tempo in modo nuovo. Basterà qui citare alcuni esempi: il costantinismo che si manifesta oltre che con l’Editto di Milano (313) anche con la convocazione di Nicea (325); la carsica corrente “conciliarista” che propone a più riprese il dibattito sul potere del Concilio e quello del papa; il rapporto con il popolo ebraico, accusato di deicidio già negli anni del primo Nicea; il riconoscimento del Concilio come Concilio ecumenico, questione che si pone già nell’870 dopo il Costantinopoli IV; la riforma della Chiesa, che ritorna continuamente prima e dopo la Riforma di Lutero; l’esercizio del ministero petrino, che non è questione di oggi come potrebbe apparire.
Se si guarda allo spazio dato alla trattazione dei vari Concili ci si accorge che il baricentro del volume sta nel Vaticano I e nel Vaticano II e all’interno di questo sono le vicende del Vaticano II e della sua eredità, che con le 568 pagine ad esse dedicate possiamo dire siano l’evento centrale del libro. Il discorso qui si fa più intra-ecclesiale e approfondito; una copiosa mole di citazioni bene intercalata con il racconto rende molto interessante questa parte e consente di cogliere le linee del dibattito conciliare che ha accompagnato l’elaborazione delle costituzioni, dei decreti e delle dichiarazioni del Vaticano II.
Il lettore specialista troverà sicuramente dei limiti e delle valutazioni non sempre condivisibili; ormai tutti sappiamo che ogni opera di storia offre un’interpretazione dei fatti, Sandri non ha occultato il voler essere un autore “militante” (p. 31), però gli va riconosciuto equilibrio nel trattare gli intrecci meno nobili del rapporto chiesa-mondo-potere.
Ponendoci dalla parte del lettore comune possiamo dire che questa storia dei Concili si fa apprezzare per diversi motivi. La contestualizzazione: i Concili sono sempre collocati nel contesto storico culturale e geo-politico del tempo, consentendo di cogliere gli intrecci chiesa-mondo, chiesa-potere ed evitando un’ottica puramente intra-ecclesiale. La visione dialettica della vita ecclesiale, che fornisce l’immagine di una realtà con molte infedeltà al suo Vangelo, ma viva e in continua riforma. La prospettiva ecumenica: oltre a dedicare due capitoli specifici alla conciliarità nell’Ortodossia e nel mondo protestante (pp.961-994), si fa sempre avvertito il lettore dei risvolti che le vicende dei Concili hanno sul piano delle divisioni e/o dei rapporti con le altre Chiese.
La sfida di “far sì che chiunque possa capire il senso di certe questioni” della vita ecclesiale “caratterizzate dal dibattito raffinato dei chierici” ci sembra sia stata vinta. Un’utile opera di consultazione per chi voglia avere coscienza della prospettiva più ampia della Chiesa universale.
Franco Ferrari
(Da Missione Oggi, ottobre 2014)
Seconda edizione nel settembre 2015