Home > Rubriche > Le nostre letture > Parola di Dio > KENOSIS La spogliazione che salva
Stampa

KENOSIS
La spogliazione che salva

Giuseppe Florio, teologo con una lunga esperienza di evangelizzazione di comunità ecclesiali in Italia e all’estero, lo riconosce fin dall’apertura del libro: kenosis è parola pressoché sconosciuta all’interno delle comunità cristiane, sebbene descriva un lineamento fondamentale dello stile evangelico. L’esperienza dello “svuotamento”, della fragilità umana, ha un peso infatti molto concreto nelle vite di ciascuno, specie di chi sperimenta il dolore. Rappresenta inoltre un concetto-chiave per chi cerca di interpretare la vita e la storia alla luce dello stile dell’Incarnazione. E tuttavia si tratta di un concetto complesso da spiegare e comprendere, anche perché si situa agli antipodi di alcuni fondamenti culturali del mondo contemporaneo, come competizione e successo.

Il dono radicale

Svuotò sé stesso, assumendo una condizione di servo”: è dalla lettera ai Filippesi (2,7) che trae origine il concetto di kenosis, in greco “svuotamento”, “spogliazione”. Aprendo con il richiamo alle situazioni contemporanee di fragilità, come l’esperienza della pandemia, l’autore ci guida a una lettura dei testi biblici in cui la condizione di kenosis viene descritta, dalla prospettiva della persona che soffre, con amarezza, lamento, richiesta insistente di aiuto. Il percorso è tracciato e arricchito con una contestualizzazione puntuale e non didascalica del momento storico, dell’ambiente culturale e delle esperienze che al momento della redazione dei testi erano attraversate dalla comunità dei credenti, in particolare nel periodo del Cristianesimo delle origini.

Va da sé che il pensiero di chi frequenta la liturgia corra al Venerdì santo, a cui viene dedicato nel libro ampio spazio per percorrerne testi proposti e segni, sottolineando il cambio di prospettiva necessario per rinunciare alla ricerca, nella lettura della Passione, di tratti di “gloria”, per accettare quelli di “svuotamento”, di umiliazione e di vergogna legati alla crocifissione.

Gesù, “servo” dei servi

Riconoscere il senso della kenosis tuttavia, sottolinea Florio, non significa valorizzare la sofferenza fine a sé stessa, individualista, ma comprenderla in relazione all’accettazione della condizione umana, come risposta alle prove con “volontà di comunione attraverso il dono di sé” (p.14), ovvero con l’atteggiamento interiore del “servo”, che solo può essere autenticamente vicino agli scartati della storia. Per accettare tale cambio di prospettiva è necessario liberarsi dell’impianto di giustizia retributiva che ha caratterizzato negativamente la riflessione sul tema dell’espiazione dei peccati lungo i secoli: il Dio di Gesù “non può essere rinchiuso nello schema del danno/risarcimento” (p. 132), ma deve essere compreso nella dinamica del dono gratuito.

Nessuno desidera sperimentare la kenosis sulla propria pelle. Tuttavia, riflettere sul fatto che questa esiste nell’esperienza di molti, e che si tratta di uno stile caratterizzante dell’azione del Dio cristiano nella storia, è necessario per entrare in relazione non disperante con la kenosis vissuta dagli altri. Il volume di Florio propone una mappa agile, accessibile per riferimenti e stile comunicativo, per orientarsi con rispetto e profondità nell’accostare l’esperienza di kenosis e iniziare a farla propria, per interpretare la storia alla luce dell’Incarnazione.

 

Rita Giuffredi

Giuseppe Florio, Kenosis, Quando arriva il Venerdì santo, ed. San Paolo, Cinisello Balsamo (MI) 2023, pp.144

 

Articoli correlati

LUIGI BETTAZZI A COLLOQUIO CON DIO

Amo Gesù perché non è morto vecchio…

LA PARTE DEL PRETE NELLA COMPAGNIA DI GESU’
(se Gesù faceva teatro)

UNA TEOLOGIA IN-ARRESTABILE
Inquietum est cor nostrum

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie tecnici da parte nostra. [ info ]

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi