Il mensile il foglio si definisce «di alcuni cristiani torinesi» perché non pretende di rappresentare tutte le posizioni presenti tra i cristiani (e non solo cattolici) di Torino; inoltre accoglie contributi anche di non credenti o di persone di altre religioni.
il foglio è nato nel febbraio 1971 per iniziativa di alcuni amici, tra cui Enrico Peyretti e Aldo Bodrato, i soli tra i fondatori ad essere ancora in redazione, ed esce senza interruzione da allora, con 10 numeri all’anno. Nasceva nell’area dei “cattolici del dissenso” – ma a questa definizione preferiamo oggi quella di “cattolici critici” – per sostenere col dibattito nella Chiesa locale lo spirito del Concilio vaticano II.
Fin dall’inizio i nostri interessi e contenuti non riguardano solo la vita ecclesiale, ma anche la vita civile, nella città di Torino, nel nostro paese e di fronte ai grandi problemi del mondo attuale. Ci interessa la condizione umana in questo versante della storia, la difesa e lo sviluppo delle migliori qualità spirituali, contro ogni degrado e riduzione della persona a oggetto e funzione. Vogliamo discutere e smascherare i falsi miti, gli idoli che asserviscono tanta umanità e generano ingiustizie e dolori atroci.
La redazione è formata da un piccolo gruppo, una dozzina di persone, che si riunisce ogni settimana per un paio di ore, da quasi 50 anni; questo amalgama molto il gruppo e crea amicizia, anche se ci sono vivaci differenze personali. Consideriamo i fatti, le idee, decidiamo che cosa scrivere, e poi leggiamo gli articoli che riceviamo o scritti da qualcuno di noi – e questi li discutiamo anche ferocemente. Naturalmente lavoriamo gratis.
Politicamente, siamo a sinistra, e nell’insieme copriamo un po’ tutte le sue sfumature. Ma non facciamo né abbiamo mai fatto collateralismo a nessun partito; discutiamo liberamente scelte e valori di ciascuno. Pensiamo che la cultura, la ricerca e il dibattito serio siano un servizio politico. Giustizia sociale interna e mondiale, pace positiva, capacità di soluzione nonviolenta dei conflitti, liberazione dei meno liberi, ecologia, sobrietà, sono i nostri criteri in politica.
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