SINODO DEI VESCOVI
VERSO LA SECONDA SESSIONE

Andrea Grillo 

La fase intersinodale, che ci separa dalla seconda sessione del Sinodo sulla sinodalità (ottobre 2024), è un passaggio importante che non va vissuto come mera attesa. La Segreteria generale del Sinodo ha già pubblicato un vademecum (vedere qui) per orientare la recezione del documento finale (Relazione di sintesi) nelle diocesi. Accanto a questo lavoro ve ne dovrà essere un altro, sia a livello centrale sia a livello delle Chiese locali, sui temi di maggiore complessità (es.: ricerca teologica sul diaconato oppure la riforma del diritto canonico) che coinvolga competenze plurime (teologi, biblisti, canonisti, liturgisti, …). Il post di Andrea Grillo che riprendiamo dal suo blog “Come se non” affronta proprio questa questione: come non rendere vani i 10 mesi che ci separano dalla seconda sessione del Sinodo. [V]

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Uno stile interlocutorio e una certa inconcludenza sono state caratteristiche evidenti non della prima Assemblea del Sinodo dei Vescovi, ma del suo documento “di sintesi” (= RS). La sintesi non era conclusiva e pertanto è rimasta, in larga parte, molto, forse troppo, indeterminata.

Esigenza di un salto di qualità Questo, pur non autorizzando a confondere il documento intermedio con il risultato conclusivo, impone una riflessione necessaria. Occorre, quindi, evitare di spostare il giudizio sul documento come giudizio sulla esperienza sinodale. Ma è altrettanto vero che senza un salto di qualità, il rischio di dispersione e di irrilevanza minaccia non ...

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