NON CEDERE A NARRATIVE DISCRIMINATORIE

L'avvio di un programma di deportazione di massa del nuovo presidente degli Stati Uniti, per combattere l'immigrazione irregolare, ha sollecitato il Vescovo di Roma a scrivere una lettera di sostegno ai vescovi americani. Un utile memento per tutti, visto che le scelte della Casa Bianca sembrano fare scuola anche altrove. [V] N.B. La scelta del titolo è redazionale 

*** ***  *** Francesco Vescovo di Roma 

Cari Fratelli nell’Episcopato, Vi scrivo oggi per rivolgervi alcune parole in questo delicato momento che state vivendo come Pastori del Popolo di Dio che pellegrina negli Stati Uniti d’America.

1. Il cammino dalla schiavitù alla libertà compiuto dal Popolo d’Israele, così come narrato nel libro dell’Esodo, ci invita a guardare alla realtà del nostro tempo, così chiaramente segnata dal fenomeno della migrazione, come a un momento decisivo nella storia per riaffermare non soltanto la nostra fede in un Dio che è sempre vicino, incarnato, migrante e rifugiato, ma anche nella dignità infinita e trascendente di ogni persona umana [1].

2. Queste parole con cui esordisco non sono un costrutto artificiale. Anche un rapido esame della dottrina sociale della Chiesa mostra con enfasi che Gesù Cristo è il vero Emanuele (cfr. Mt 1, 23); ha vissuto anche lui la difficile esperienza di essere cacciato dalla propria terra a causa di un pericolo imminente per la sua vita e l’esperienza di rifugiarsi in una società e una cultura estranee alla sua. Il Figlio di Dio, nel farsi uomo, ha scelto anche di vivere il dramma dell’immigrazione. Mi ...

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