LA RESPONSABILITÀ DELLA CHIESA

Fra tutte le considerazioni che si possono fare, la prima e la più importante è senza dubbio quella di avere il Vangelo dentro se stessi. Un Vangelo vivente Come ho scritto anche nel libro Il Vescovo, durante la consacrazione episcopale, ad ogni nuovo vescovo viene messo sul capo il libro dei Vangeli. Questo è un segno molto bello, significa che il vescovo deve essere un Vangelo vivente, sottoposto ad esso in ogni senso. Ogni parola e ogni gesto devono fare risuonare e realizzare il Vangelo che va vissuto e poi trasmesso poiché è la realtà primaria che sta alla base di tutto. L’esercizio dell’autorità Leggendo il vangelo di Luca, nella parte in cui racconta l’ultima cena, il messaggio di Gesù offre una concezione ben precisa dell’autorità e delle responsabilità dei religiosi e del modo di esercitarle ed esprimerle come servizio nella società: «Ma chi è il più grande fra voi diventi come il più piccolo e chi governa come colui che serve. Infatti chi è più grande, chi sta a tavola o chi serve? Non è forse colui che sta a tavola? Eppure io sto in mezzo a voi come colui che serve» (Lc 22,26-27). La Chiesa primitiva seguiva questa lezione e, infatti, Pietro nella prima lettera scriveva: Pascete il gregge di Dio che vi è stato affidato, sorvegliandolo non perché costretti, ma volentieri, come piace a Dio; non per vergognoso interesse, ma con animo generoso; non come padroni delle persone a voi affidate, ma facendovi modello del ...

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