ARENA 2024
PER USCIRE DAL SISTEMA DI GUERRA

Sergio Paronetto

Una giornata di grazia, una piccola ONU dei popoli. All’Arena “giustizia e pace si baceranno” (Sal. 85) del 18 maggio 2024 era presente una folla multicolore di 12.000 persone, espressione di centinaia di associazioni, gruppi e movimenti. Quello di Verona è diventato, nei fatti, il primo incontro italiano dei movimenti popolari (definiti dal papa “poeti sociali”), o, per meglio dire, l’incontro dei movimenti popolari mondiali con associazioni e movimenti italiani.

Tanta gente proveniente da tutta Italia (da Bolzano a Trapani) e da tutto il mondo: il brasiliano J. Pedro Stedile dei Sem terra, l’ugandese Vanessa Nakate del Friday for future, l’afghana Mahbouba Seraj, candidata al Nobel, il palestinese Aziz Sarah con l’israeliano Maoz Inon, la bielorussa Olga Karak; tante donne, collegate in video, dei movimenti femminili Women Wage Peace, Women of the Sun e dell’Alleanza per la pace in Medio Oriente, il filosofo Edgar Morin.

La presenza femminile è stata arricchita dal contributo di Lucia Capuzzi, Viviana Daloiso, Antonella Mariani che hanno presentato la campagna “Donne di pace” promossa da “Avvenire” per favorire un intervento femminile in ogni negoziato di pace. Erano presenti, tra le molte, persone come Luigi Ciotti, Maurizio Patriciello, Carlo Rovelli, Andrea Riccardi, Carlo Petrini, le mamme No Pfas, artisti e musicisti tra i quali Ligabue con la sua “Sono sempre i sogni a dare forma al mondo”.

L'evento areniano è stato un vero segno di pace “controcorrente” (parola dal papa usata più volte anche di prima mattina a ...

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