IL CRISTIANESIMO TOSSICO

Giuseppe Florio 

Meglio essere cristiani senza dirlo, che proclamarlo senza esserlo (Ignazio d’Antiochia, + 108 d.C., martire) Possiamo iniziare a considerare questo problema ingombrante di un “cristianesimo tossico” con le parole profetiche di un cattolico illustre: Giuseppe Dossetti. Ecco quanto ha affermato a Pordenone già nel 1994: “Non c’è un’età post-cristiana per chi ha fede. C’è un’età che ha un regime mutato, un regime globale – culturale, sociale, politico, giuridico, estetico – non ispirato al cristianesimo: cioè un’età non più di cristianità; questo sì, e di questo dobbiamo convenire. La cristianità è finita! E non dobbiamo pensare con nostalgia ad essa, e neppure dobbiamo ad ogni costo darci da fare per salvare qualche rottame della cristianità”.

Come spesso ricorda anche papa Francesco siamo in un cambiamento d’epoca (Evangelii Gaudium) e non possiamo evitare di chiederci con quale cristianesimo possiamo oggi continuare a credere. Ecco la grande sfida.

Una farsa inaccettabile Allora, cosa sta accadendo in Italia, in Ungheria, in Russia, nel Brasile di Bolsonaro, nell’America di Trump? E la lista potrebbe allungarsi. Ecco solo alcuni esempi.

L’onorevole Matteo Salvini, il 24 febbraio 2018, alla chiusura della campagna elettorale in piazza Duomo a Milano, si è presentato sul palco agitando un vangelo. Chi sa cosa c’è scritto in quel ‘libretto’ non farebbe mai una cosa simile. Una vera farsa, inaccettabile.

L’onorevole Lorenzo Fontana il 23 febbraio 2019 ha affermato: “Però bisognerebbe anche guardare un po’ il catechismo. C’è un passaggio da ...

Leggi tutto

Utilizzando il sito, accetti l'utilizzo dei cookie tecnici da parte nostra. [ info ]

Questo sito utilizza i cookie per fornire la migliore esperienza di navigazione possibile. Continuando a utilizzare questo sito senza modificare le impostazioni dei cookie o cliccando su "Accetta" permetti il loro utilizzo.

Chiudi