Masaccio, L'elemosina di Pietro (1424-28), part. Firenze, Cappella Brancacci al Carmine

CHI SONO I SANTI?

Giuseppe Florio

“Santo, santo, santo il Signore degli eserciti! Tutta la terra è piena della sua gloria” (Is 6, 3). Così si esprimeva Isaia settecento anni prima del Cristo. Dio, nel suo mistero, è e resta l’ineffabile, e nessuna parola umana riesce contenere e trasmettere la sua realtà. Non sarà possibile dargli un nome.

Una possibile comunione di vita con Dio I profeti, esprimendo la lenta maturazione del popolo, intuiscono però che il Dio “santo”, malgrado la sua alterità assoluta, è entrato in relazione con noi, ha cercato la comunione con l’uomo.

Solo Israele, nelle culture del mediterraneo e del Medio Oriente, ha intuito (con “l’Alleanza”) che è possibile una comunione di vita con il Dio ineffabile e unico. È così che troviamo, per esempio nel Deuteronomio, affermazioni sorprendenti. “Tu infatti sei un popolo consacrato al Signore, tuo Dio: il Signore, tuo Dio, ti ha scelto per essere il suo popolo particolare fra tutti i popoli che sono sulla terra” (Dt 7,6).

Il popolo scopre di essere ‘proprietà’ del Dio tre volte santo. E allora come rispondere? Come partecipare alla sua ‘santità’? Per questo è lentamente sorta la Legge, per essere certi di camminare nelle vie di Dio. Per questo c’è un tempio con il suo culto, per rendere onore al Dio santo ed entrare in comunione con lui. Per chiedere la sua misericordia.

Ma per il culto era previsto un ‘mediatore’: il sacerdote. Esiste l’infedeltà, il peccato, e il suo compito era ...

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