“Ad alta voce” non perché si voglia urlare, ma perché tutti sentano. Cioè un esprimere, da adulti, il proprio argomentato punto di vista.
L’esprimere liberamente e pubblicamente le proprie idee è una delle caratteristiche dell’opinione pubblica nella società moderna. Anche la Chiesa, in quanto comunità dove le relazioni tra i membri si sviluppano sia in modo orizzontale sia con modalità gerarchica, necessita dell’opinione pubblica; la Chiesa, infatti “è un corpo vivo, e mancherebbe qualcosa alla sua vita se le mancasse l’opinione pubblica: e di tale mancanza il biasimo ricadrebbe sui pastori o sui fedeli” (Pio XII, Messaggio al terzo Congresso mondiale della Stampa cattolica, 17 febbraio 1950).
Il Concilio Vaticano II ha recepito questa esigenza e nella Costituzione sulla Chiesa (Lumen Gentium) al numero 37 riconosce ai laici “la facoltà, anzi talora anche il dovere, di far conoscere il loro parere su cose concernenti il bene della Chiesa”.
Nel Popolo di Dio si sta sviluppando una capacità di fare opinione pubblica, anche se al momento ancora gracile, che trova espressione dentro e spesso anche fuori dalla Chiesa e dalle sue agorà (organismi di partecipazione, giornali, radio, …).
La sezione vuole documentare questo dibattere, che è più vivo di quanto si pensi, prestando attenzione sia ai temi interni alla vita ecclesiale, come la sua costante esigenza di riforma (semper reformanda), sia ai temi che la vedono confrontarsi con i segni dei tempi.
I materiali vengono presentati secondo un ordine tematico considerando anche i dibattiti in corso e l’attualità delle problematiche. (f.f.)