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SVIZZERA / Iniziativa delle parrocchie (17.9.2012)

Contesto. Alla fine di aprile Hans Küng ha consegnato all’austriaca Pfarrer-Initiative (Iniziativa parroci ) il premio Herbert Haag. Il giorno dopo, 22 aprile 2012, nella Romero-Haus di Lucerna nel quadro del 15° Katholischen Dialog (Dialogo cattolico) un grande numero di persone che soffrono per la situazione attuale della Chiesa si sono incontrate con il rappresentante della Pfarrer-Initiative , il parroco Helmut Schüller.
Innanzitutto si sono posti la domanda se una Pfarrer-Initiative fosse utile o necessaria anche per la Svizzera. A quel punto è risultato che, considerato il ridotto numero di parroci (cioè di preti alla guida di una comunità) fosse più adatta una Pfarrei-Initiative (Iniziativa delle parrocchie).

 

“L’appello alla disobbedienza” è stato oggetto di molte discussioni. Ma si è ritenuto che il rifiuto vaticano ad attuare una riforma della Chiesa da tempo necessaria e l’inerzia dei vescovi in tal senso, non solo permettano, ma obblighino i cristiani a seguire la loro coscienza e ad attivarsi in modo autonomo.
Si è inoltre ritenuto opportuno non rivolgersi ai vescovi con domande e petizioni, ma esprimendo i propri convincimenti e gli impegni che ciascuno si assume personalmente.
Nella prima metà di settembre la Pfarrei-Initiative viene resa pubblica, con la presentazione delle motivazioni e degli obiettivi dell’iniziativa stessa, che ricalcano fondamentalmente quelli della Pfarrer-Initiative austriaca.

 

L’iniziativa è stata pubblicizzata da diversi media [vedi ad esempio: 121115pfarreiinitvoceevangelica Svizzera: (Grande risonanza della Pfarrei-Initiative) e 121126pfarreiiniteism (Operatori pastorali invitano i vescovi a maggiore apertura)] e si diffonde soprattutto nella Svizzera centrale, mentre pochi sono i sottoscrittori delle altre zone.
Il 20 settembre un comunicato stampa della conferenza dei vescovi svizzeri esprime la meraviglia dei vescovi di San Gallo, Coira e Basilea per il fatto che gli operatori pastorali non abbiano cercato il dialogo con i vescovi ma si siano presentati direttamente con il loro testo all’opinione pubblica, e invitano i promotori della Pfarrei-Initiative ad un colloquio chiarificatore.
In data 26 novembre 2012 si è svolto un primo incontro tra i responsabili dell’iniziativa e i tre vescovi. (g.m.)

TESTO
Pfarrei-Initiative Schweiz
(Iniziativa delle parrocchie – Svizzera)
Testo ripreso dal sito: www.pfarrei-initiative.ch
Traduzione: www.finesettimana.org

La situazione ecclesiale attuale è caratterizzata da comportamenti che spesso portano ad infrangere le regole. Noi operatori pastorali vogliamo dichiarare apertamente qual è la prassi oggi sperimentata, affinché si riconosca dove eccezioni e disobbedienza sono diventate la regola. Il nostro scopo è dire chiaramente ciò che facciamo per riflettere in modo autocritico sul nostro specifico comportamento, “spiegarlo alla luce del vangelo” e così rafforzare la convinzione comune tra operatori pastorali.

Intendiamo continuare nella nostra prassi e preghiamo perciò che il rinnovamento della Chiesa prosegua. Per un esito positivo sono indispensabili preghiera e comportamento credibile: perché la nostra vita come Chiesa è fondata sull’esempio di Gesù di Nazareth, il Signore crocifisso e risorto, che ha vissuto in illimitata solidarietà con gli uomini, per attuare in loro la grazia e mostrare ad ognuno la sua prospettiva di salvezza. Per questo è anche morto e risorto per noi. In un progetto di vita orientato alla sequela di Gesù Cristo vale perciò la parola dell’apostolo: donne e uomini devono “obbedire a Dio piuttosto che agli uomini (Atti 5, 29).

Nel nostro sforzo di dichiarare ciò che per noi è ovvio e ci porta alla disobbedienza, ci sentiamo in comunione con la Pfarrer-Initiative (Iniziativa parroci) austriaca e con analoghe iniziative nella Chiesa cattolica in tutto il mondo.

Ciò che per noi è evidente:

1. Crediamo che Dio stesso operi la salvezza, nella Chiesa e nei sacramenti. Non dobbiamo distinguere tra chi è “degno” o chi è “indegno”. Condividiamo quindi con tutti i battezzati che si sentono invitati alla mensa dal risorto e che perciò vengono a ricevere la comunione, il “pane della vita” (Gv 6,48).

2. Condividiamo con le sorelle e i fratelli di altre Chiese cristiane la cena che Gesù ci ha offerto, la celebriamo con loro e partecipiamo anche alla celebrazione della cena nelle loro tradizioni.

3. Chiediamo per le coppie risposate una benedizione per la loro relazione e affrontiamo con attenzione e prudenza il problema di colpa, riconciliazione e nuovo inizio. Condividiamo con loro il pane della vita.

4. Consideriamo le persone con i loro diversi orientamenti sessuali come nostre sorelle e nostri fratelli e ci impegniamo affinché siano parte della nostra Chiesa con tutti i diritti e i doveri.

5. Nella celebrazione dell’Eucaristia e della Parola, la Parola di Dio viene presentata nella predica (omelia) anche da donne e uomini battezzati e cresimati, formati teologicamente.

6. Ai malati esprimiamo incoraggiamento e celebriamo con loro e i loro cari, se lo desiderano, l’unzione corroborante.

7. In vari modi proponiamo alle persone un cammino in una vita riconciliata. Siamo convinti che l’essenziale del perdono avvenga nel dialogo di riconciliazione, nel cambiamento personale e nella disponibilità alla riconciliazione.

8. I diaconi e gli altri operatori responsabili della pastorale recitano insieme al prete parti della preghiera eucaristica d’intercessione e rendono così evidente il collegamento tra i vari incarichi e servizi di cui sono responsabili nella Chiesa.

9. Poiché di norma la testimonianza di solidarietà cristiana necessita un incontro diretto, ci impegniamo affinché nelle nostre parrocchie resti uno spazio per la pastorale visibile, un’unità di operatori pastorali che vi lavori a sostegno della comunità.

10.  Ogni parrocchia celebra ogni domenica il “giorno del Signore” con le persone e gli operatori  pastorali locali. Ogni parrocchia ha inoltre una specifica persona di riferimento per la direzione di comunità.

Per questo ci impegniamo affinché donne e uomini qualificati indipendentemente dal loro status di vita siano consacrati a servizi di responsabilità nella Chiesa.

17 settembre 2012

Sottoscrittori
Sul sito dell’iniziativa (pfarrei-initiative.ch) è presentato il testo e l’invito a sottoscriverlo.

Alla fine di novembre i sottoscrittori sono 458, e i simpatizzanti 605.
Sul sito vengono inoltre indicati gli attuali responsabili dell’iniziativa e si comunica che in prossime riunioni  saranno scelti i componenti di un comitato direttivo.

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